Non sono né il diavolo né il medico a guarire, ma solo Dio attraverso la medicina.
Nel mondo c’è un ordine naturale di farmacie, poiché tutti i prati e i pascoli, tutte le montagne e colline sono farmacie.
Ho osservato tutti gli esseri: pietre, piante e animali e mi sono sembrate come lettere sparse rispetto alle quali l’uomo è parola viva e piena.
Tutte le cose sono un ente, doppio, perché divine e umane, triplo perché spirituali, e dotate di anima e di corpo: un olio(=zolfo), una pietra (=pietra filosofale =mercurio), un carvunculus(=sale).
Ma è proprio vero che nella terra ci sono ancora molte cose che non conosco[…] che Dio farà manifestare cose mai viste e mai rivelate che non abbiamo mai saputo. Perciò qualcuno verrà dopo di me […] e le spiegherà.
Tutto è veleno, e nulla esiste senza veleno. Solo la dose fa in modo che il veleno non faccia effetto.
Chi vuole conoscere l’uomo deve guardarlo nel suo complesso e non come una struttura messa su alla meglio. Se trova malata una parte del corpo, deve cercare le cause che producono tale malattia e non limitarsi a trattare gli effetti esterni.
Nella natura tutto il mondo è una farmacia che non possiede neppure un tetto.
Bisogna fare una distinzione tra i medici che procedono secondo la legge di Dio e quelli che procedono secondo la legge degli uomini; gli uni sono al servizio della carità, gli altri dell’utile privato.
Un medico che, sul suo paziente, non sa altro che quanto questi gli dice, conosce in realtà molto poco. Egli deve saper giudicare dalle sue apparenze esterne le sue condizioni interne. Deve saper vedere l’intimo dell’uomo esterno.